Ritrovare il proprio sé, rigenerarsi.

Siamo abituati a prenderci cura del nostro corpo ritagliandoci momenti di relax o allenandoci in palestra, ma diamo per scontato di non doverci mai occupare del nostro equilibrio interiore. Nello stesso tempo viviamo in un mondo pieno di stimoli, spesso contrastanti, e di continue richieste che il più delle volte hanno poco a che fare con noi e che possono influenzare il nostro equilibrio. Di frequente la società in cui viviamo ci chiede di rinunciare al nostro benessere e tranquillità; ambienti tossici possono influenzare la percezione di noi stessi e agevolare momenti di poca chiarezza che nel tempo possono portarci fuori dalla nostra centratura.  

Ritrovare il proprio sé, rigenerarsi. - Luca Melloni counselling e cambiamento

Affrontare un momento critico 

Questi percorsi sono pensati per fermarsi e fare un check, ritirarsi in un ambiente protetto per ristabilire le priorità e ritrovare la connessione con noi stessi. Nella mia esperienza ho verificato che nel corso di un percorso di counselling il cliente è meno sensibile e reattivo verso gli ambienti nei quali vive, così che è possibile utilizzare il counselling con lo scopo di superare un momento specifico senza avere necessariamente la disponibilità per un percorso più impegnativo. 

Sostenere la crescita personale 

In un percorso di crescita personale, la cosa che ci cambia davvero è aver trovato la strada verso il proprio sé e la consapevolezza dei meccanismi che ci abitano.

Una volta raggiunta questa consapevolezza non si perde più, ma può succedere che se non applichiamo gli automatismi, le maschere, i ruoli che dobbiamo giocare per vivere nel mondo ci riportino agli atteggiamenti che avevamo superato. Questo tipo di incontri è pensato come una palestra, un allenamento al vivere autentico, uno spazio per coltivare il nostro intento.

Case histories

Alessandra
Michele
Alessandra

Alessandra mi aveva contattato perché, a seguito di un cambio organizzativo sul lavoro, sentiva di aver perso la fiducia dell’azienda nei suoi confronti, questa sensazione aveva minato la sua sicurezza e non si sentiva più all’altezza dei suoi compiti. Per esempio, per lei era diventato molto difficile confrontarsi con i colleghi o presentare i risultati ai suoi capi. Mi aveva comunicato che non avrebbe voluto andare troppo in profondità, ma desiderava solamente recuperare la sicurezza e la tranquillità lavorativa. Perciò ci siamo concentrati su questi aspetti. Nel giro di pochi incontri si è sentita sufficientemente sicura per chiarire con l’azienda la sua nuova posizione e manifestare le sue esigenze.

 

Michele

Michele aveva già fatto un percorso di crescita personale e aveva una buona consapevolezza di sé e delle sue dinamiche. Al lavoro gli era stato recentemente assegnato un ruolo direttivo che richiedeva di prendere decisioni delicate e di comunicare  efficacemente con varie figure istituzionali. Nonostante si trovasse un po’ in ansia ci siamo accorti subito che non era quello il suo tema. Abbiamo invece lavorato sulla consapevolezza rispetto ai suoi punti di riferimento concettuali, creando degli elementi di disequilibrio che gli hanno permesso di aprirsi a soluzioni più creative e comprendere punti di vista molto diversi dai suoi.  

Menu